Il dispetto del mondo
Sembra un mollusco ma non lo è
ha la corona ma non è un re
è brutto, cattivo e invisibile.
E quello che sta facendo è un crimine,
ma noi abbiamo medici e infermieri in prima linea,
e insieme sono pronti a combattere la sua ira.
Ce la faremo,
ANDRÀ TUTTO BENE!
Noi lo sconfiggeremo insieme.
E quando tutto sarà finito
potremo rivedere il mondo
con il suo sorriso.
Elia (10 anni)
Quanto spazio serve per descrivere la pandemia?
Pagine e pagine, libri, enciclopedie, ore e giorni di dibattiti televisivi, servizi fotografici, conferenze stampa, monologhi, post, articoli.
Oppure 69 parole.
Il dispetto del mondo è la poesia che Elia ha dedicato a un frammento di tempo che resterà nei libri di storia.
Quattro terzine suddivise con lucido giudizio:
- descrizione del cattivo (Mister Covid-19)
- stato di complicazione (il crimine)
- peripezie degli eroi (medici, infermieri & co.)
- ristabilimento dell’equilibrio (il sorriso…ah, il sorriso!)
Elia non lo sa, ma ha riassunto in poche righe tutto ciò che Vladimir Propp ha descritto nel lontano 1928 nella Morfologia della fiaba e che oggi sta alla base del famigerato storytelling che chiunque scriva parole dovrebbe conoscere a menadito.
È la struttura narrativa che sottende ad ogni racconto, dagli antichi poemi epici alle gettonatissime serie Netflix.
L’eroe dà inizio alla sua avventura a causa di un evento, un episodio che destabilizza la condizione di normalità e richiede il suo intervento repentino. Entra in gioco il nemico, si susseguono peripezie, complicazioni, aiutanti e oggetti magici di cui il protagonista si serve per sconfiggere l’antagonista. Affrontati gli innumerevoli ostacoli, infine, l’eroe supera la prova con successo e ripristina lo stato di normalità e serenità iniziale.
Una struttura consolidata per suddividere il racconto in fasi ben precise, una parabola su cui scivolano gli episodi della narrazione.
Toh, guarda chi si vede!
Vi ricordate questa simpatica linea curva?
La vediamo dappertutto decine di volte al giorno cosparsa di cifre e statistiche, eppure non ci avevo mai fatto caso.
Già, siamo nel bel mezzo di un racconto ed è stata necessaria la poesia di un ragazzo di 10 anni per farmi aprire gli occhi.
Laddove noi vediamo numeri più o meno rassicuranti, si nasconde una fiaba della più rispettabile tradizione letteraria.
Siamo protagonisti di una saga, personaggi di un romanzo epico e, come in ogni bella storia che si rispetti, andrà tutto bene.
Ce lo spiega Elia che di storie ne ha lette tante e che ha le idee ben chiare su come si concluderà il racconto. Lui, figlio di accaniti lettori, sa bene quale potere incantato abbiano le parole e che
se lo scrivi, prima o poi si avvera.
Come sempre, gli occhi dei piccoli vedono più lontano, molto più lontano. Se alla candida visione di un ragazzo si aggiunge, poi, il sesto senso del lettore, il gioco è fatto, l’interpretazione si fa cristallina e il destino è già segnato. L’avventura ha avuto inizio, le complicazioni sono evidenti, il pericolo è in agguato, ma gli eroi si stanno battendo strenuamente. Siamo nel pieno della storia.
Ora non ci resta che aspettare il lieto fine.
P.s: i più attenti complottisti avranno certo notato la misteriosa sequenza di iniziali in grassetto nella poesia di Elia, ma credo di poter sostenere con discreta certezza che SE CANE non costituisca alcun messaggio criptato destinato ai servizi segreti. O forse no?
Maria, nonna orgogliosa!
erica
Sandra
erica
Sandra
LUIGI MIORI
erica